Lamezia Terme, 17 giugno - Da Roma la parlamentare lametina Doris Lo Moro interviene come prima firmataria di una interpellanza urgente avente come oggetto i lavori della diga sul fiume Melito. Di seguito riportiamo il testo dell’interpellanza dell’on. Lo Moro. “premesso che: la programmazione della diga di Gimigliano sul fiume Melito risale al 1978, anno in cui l’opera è stata inclusa in un programma di opere destinate ad essere finanziate dalla Cassa per il Mezzogiorno; Nel lontano 1982 la Cassa per il Mezzogiorno approvava il progetto di costruzione della diga; Nel 1983 l’esecuzione dei lavori veniva affidata in concessione al Consorzio di Bonifica Alli Punta di Copanello, confluito nel Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese, oggi associato all’URBI Calabria; Si tratta di un’opera imponente, la più grande in cantiere nel Sud, destinata a incidere molto sul territorio della provincia di Catanzaro e dell’intera Calabria, per l’entità dell’investimento – 260 milioni di euro circa, totalmente finanziati – e per la rilevanza dell’infrastruttura, destinata all’approvvigionamento idrico di decine di Comuni e di centinaia di aziende ed imprese; Nonostante la rilevanza dell’opera e la forte attesa da parte del territorio la diga, con il trascorrere degli anni, è apparsa destinata a non essere completata, tant’è che più volte anche sui giornali nazionali si è denunciato lo scandalo per l’ennesima incompiuta (cfr. Il Sole 24 ore del 6.11.2008- “Calabria, lo scandalo della diga incompiuta da 33 anni” di Roberto Galullo); Da ultimo, nel 2008, dopo anni di battaglie, false partenze, ricorsi, arbitrati e trattative, sembrava si fosse vicini ad una svolta tant’è che è stata indicata la data del 2015 per l’inaugurazione della diga ma i lavori sono rimasti bloccati, in attesa dell’approvazione di una “perizia esecutiva del progetto delle opere di completamento dell’infrastruttura”; Con nota datata 3 giugno 2010, allegata in copia alla presente, indirizzata anche ai parlamentari della Calabria, il Presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese, Grazioso Manno (che è anche Presidente dell’URBI Calabria), denunciava che aveva scritto al Ministro Matteoli e al Direttore Generale per le dighe, ing. Claudio Rinaldi, in data 19.06.2008 e in data 17.11.2008, senza ottenere alcuna risposta; che aveva anche inviato al Ministro Matteoli in data 21.11.2008 una nota riservata ma anche questa era rimasta senza riscontro; Nella stessa nota il Presidente Manno evidenziava ancora che il Consorzio attendeva dal 9.04.2009 notizie sulla perizia esecutiva relativa ai “Lavori di sbarramento di Gimigliano sul fiume Melito e variante alla SS 109 della Sila Piccola tra il Km. 57,400 ed il KIm- 64,100”; Non può sorprendere il fatto che il Presidente del Consorzio si lamenti pubblicamente del mancato riscontro delle sue note, considerato che ha atteso lungamente una risposta (559 giorni dalla nota riservata indirizzata al Ministro, secondo la lettera-denuncia già richiamata) su procedure riguardanti opere la cui esecuzione è affidata proprio al Consorzio di Bonifica; Né sorprende che il suo allarme sia stato accresciuto dal fatto che alcuni dei Dirigenti ministeriali competenti (in particolare, l’ing. Claudio Rinaldi) risultino coinvolti in vicende giudiziarie di grande attualità (“… i numerosi scandali che stanno venendo fuori … non fanno che confermare quanto ho già dichiarato sulla stampa … e poi alla Procura della Repubblica di Catanzaro con una circostanziata denuncia : intorno alla diga sul fiume Melito – scrive il Presidente Manno – vedo affari, manovre e soldi, nonché gruppi di interesse affaristici a cui nulla importa dello sviluppo della Calabria …”). Questa volta il Ministro Matteoli si è preoccupato di dare immediato riscontro alla nota del Presidente del Consorzio ed ha comunicato che “il progetto della diga sul Melito, in Calabria, sarà sottoposto entro il corrente mese di giugno al parere del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici”, escludendo omissioni “da parte del Ministero e della Direzione Generale competente, che si è mossa e si muoverà con la doverosa cautela che l’intervento richiede ed ovviamente nel rispetto delle normative vigenti”. Il Ministro Matteoli aggiunge nella nota divulgata dalla stampa calabrese che “i toni della protesta di Manno sono … fuori luogo e dimostrano una parziale se non del tutto incompleta conoscenza dell’attività fin qui svolta dagli uffici che sono delegati ad occuparsi delle dighe ” (cfr. rassegna stampa allegata); Sennonché il Presidente del Consorzio lamenta proprio il mancato riscontro alle sue reiterate richieste di informazione. Né sembra che l’indicazione di una data per l’approvazione della perizia da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici sia sufficiente a chiarire l’entità del ritardo e a tranquillizzare sulla correttezza della procedura, considerato che per l’opera sono state impegnate e spese somme rilevanti (secondo fonti giornalistiche, circa 52,4 milioni circa) mentre si avvicina la data prevista per l’ultimazione dell’infrastruttura e i lavori, di non facile esecuzione, sono bloccati; Se non ritiene necessario attivare una verifica puntuale sulle procedure in corso relative alla realizzazione della diga sul Melito, finanziata per circa 260 milioni di euro, i cui lavori sono da tempo bloccati; Se, considerate le preoccupazioni espresse dal Presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese, non ritiene necessario, in particolare, verificare che non ci si siano state irregolarità nella trattazione della procedura relativa alla diga sul Melito. Firmatari: Lo Moro, Gnecchi, Giorgio Merlo, Miotto, Migloli, Rubinato, Argentin, Verini, Pedoto, Ferranti, Baretta, Calvisi, Tidei, Mariani, Viola, Minniti, Ginoble, Dantoni, Farinone, Morasut, Fogliardi, Ferrari, La Forgia, Ianuzzi, Sereni, Carella, Fiano, Pompili, Gasbarra, Fedi, Bucchino, De Pasquale, Bocci, Martella, Maurizio Turco, Mecacci, Bernardini”.
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