Cambia... eccome se cambia

Scritto da  Pubblicato in Maria Arcieri

© RIPRODUZIONE RISERVATA

maria_arcieri_d23ae_3802d_63ae8_c7abf_6cf7d_0f295_41338_e9bd8_d1e69_33fc3_028db_fcc1c_f44b8_0f3c1_26a9d_145eb_52b3f_ea9f2_3f28e_20d3b_160f8_842c3_913e7_494d6_8b044_a4860_81582_9efd2_c1731_ad7c8_0f542_c545d_86e97_48a79__4_d4732.jpg

Quando si pensa ai vecchi amici, partner o familiari, oltre a rivivere i ricordi, si interpreta in un altro modo il proprio percorso. Vi è mai successo di ripensare al passato e di rivisitare la vostra vita misurando con il metro delle esperienze vissute? Il quadro cambia dalla versione iniziale, cambia, eccome se cambia!

Il pensiero che si ha sulle persone del passato non è un problema ma una caratteristica umana naturale. E dipende da come si gestisce questa tendenza. Ci sono due tipologie di persone, quelle che ricordano gli altri con gratitudine e integrano le esperienze come un apprendimento, e quelle che idealizzano quello che hanno vissuto. Molte volte si rischia di provare frustrazione verso il presente. Secondo gli psicologi, chi evoca spesso le persone del passato lo fa nel tentativo di rafforzare la sua identità. Aggiungi che per i docenti dell’Università di Deusto, la memoria autobiografica è utile per la costruzione dell’io perché, permette di dare continuità alla storia personale. In questo modo si capisce il motivo delle decisioni che si sono prese e l’impatto che hanno avuto sulla vita. Però quando questo diventa un esercizio eccessivo crea una forma di ancoraggio emotivo perché la nostalgia è un emozione frequente che avvolge chi pensa al passato. Questo sentimento è considerato in modo positivo quando genera benessere, e in modo negativo quando diventa un idealizzazione del passato. Non solo, si trasforma in un contenimento emotivo che trasforma la memoria in una risorsa e ne permette la crescita. E non in un peso che ostacola. Inoltre, gli psicologi consigliano di imparare a gestire i pensieri del passato e a non dimenticarli, ma basta  inserirli in una narrazione della vita. In modo che diventi più sana. Poi c’è chi decide di rimuginare sui ricordi e di vivere di sentimenti di colpa, di rimorso e di risentimento. Non si devono idealizzare le precedenti relazioni ma bisogna focalizzare gli obbiettivi futuri, sempre accettando la realtà. In modo da creare un equilibrio tra quello che la memoria recupera dal passato e quello che offre il presente. È sempre meglio vivere il presente e essere grati per quello che si è imparato cercando di evitare di vittimizzarsi sulle esperienze trascorse. Buttiamo nel cestino della vita le negatività… (di vita, di desktop e di persone).

© RIPRODUZIONE RISERVATA