
Catanzaro - Reazioni positive ma anche critiche alla proposta lanciata dal Governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, nei giorni scorsi, di un contributo economico da parte dello Stato alle famiglie calabresi sotto la soglia di povertà che diamo la possibilità di ospitare e assistere un minore non accompagnato. “Sarebbe un sistema più funzionale”, ha precisato il presidente della Regione Calabria.
Reazioni
Talerico: “Condivido proposta Occhiuto sui minori”
"Condivido la proposta del Presidente Occhiuto di creare un modello di accoglienza dei migranti, ed in particolare dei minori non accompagnati. Ho proposto al Presidente anche la possibilità di far ospitare e/o assistere minori non accompagnati da tutte quelle famiglie anche economicamente attrezzate, senza prevedere per queste alcun sostegno economico pubblico, unendo così le esigenze dei minori con l'interesse di molti cittadini calabresi che spesso ricorrono anche alle procedure di adozione internazionale pur di accogliere nella propria famiglia un 'figlio'". Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale del Gruppo Misto Antonello Talerico. "È ovvio che per arrivare a ciò - aggiunge - sarà necessario rafforzare ed implementare le piante organiche dei servizi sociali, fondamentali per avviare e completare le istruttorie finalizzate alle 'assegnazioni' dei minori. Un modello di accoglienza che rilancia anche un nuovo concetto di Welfare. Del resto, la Calabria ha bisogno di fare crescere la propria popolazione, di aumentare il proprio Pil, di sviluppare politiche sociali funzionali alla crescita dell'intera regione. Basta quindi allo sfruttamento e speculazione che spesso derivavano da quelle patologiche industrie del profitto, che lucravano sull'accoglienza dei migranti. Occorrono politiche strutturate per una nuova mentalità di accoglienza diffusa e di integrazione, all'insegna della sussidiarietà, per dare la possibilità a giovani e disoccupati di trasformare il problema in un'opportunità. In Calabria abbiamo avuto già delle esperienze virtuose. Difatti dopo la tragedia di Cutro è stato sottoscritto un accordo con l'associazione dei costruttori per la formazione professionale dei migranti, da impiegare nei cantieri edili, in modo da integrarli grazie al lavoro. In questa prospettiva dobbiamo coinvolgere tutte le parti sociali attive, le associazioni ed i vari partner pubblici poiché dobbiamo metterci in testa che dobbiamo iniziare ad attuare delle vere politiche di integrazione se vogliamo evitare che la pseudo accoglienza si trasformi pericolosamente in un sistema che rafforza la criminalità con l'impiego dei migranti in attività illecite. Del resto, molte delle attività lavorative che verrebbero proposte ai migranti come strumento di integrazione sono attività in cui sia in Italia, in generale, che in Calabria, è difficile reperire manodopera. Magari questo modello virtuoso potrebbe consentire alla Regione di ottenere, altresì, risorse finanziarie importanti dalla Comunità Europea per attuare un progetto di integrazione e sviluppo sociale cittadini calabresi/migranti. Ciò in quanto i migranti non possono essere più trattati come una mera emergenza sanitaria e/o sociale, né possiamo accettare che possano diventare una longa manus di sodalizi criminosi (vedi le situazioni oramai ingestibili in altre Regione del centro-nord), per cui non rimane che la soluzione di renderli parte integrante della nostra società". "Sarà certamente utile - dice ancora Talerico - istituire altresì un registro delle famiglie disponibili e ritenute idonee all'accoglienza dei minori, ma prima di tutto ciò sarà importante attuare una piattaforma normativa che consenta di attuare il modello di integrazione proposto dal Presidente Occhiuto".
Chiodo (Pd): “I minori stranieri non accompagnati sono soggetti ipervulnerabili”
“Trovo la proposta del Presidente Occhiuto di "assegnare" i minori stranieri non accompagnati che sbarcano sulle coste Calabresi e più in generale Italiane, alle famiglie, si cita, "più povere" dietro pagamento di contributi economici, assolutamente IRRICEVIBILE, e tanto per diversi ordini di motivi”. Sulla questione è intervenuta anche sui suoi canali social Mariachiara Chiodo del Pd regionale. “I minori stranieri non accompagnati - precisa - sono soggetti ipervulnerabili per i quali devono essere pensati, di concerto con il Tribunale per i minorenni (la competenza è di questo ultimo organo) percorsi di integrazione e di crescita che guardino esclusivamente al superiore interesse del minore. Pensare di inserire in contesti di marginalità e difficoltà economica bambini che per la loro condizione sono di per se soggetti deboli e problematici significherebbe "implementare le marginalità già esistenti". Forse le famiglie sotto la soglia di povertà sig. Presidente avrebbero bisogno di supporto con misure a sostegno del reddito e dell'occupazione, nonché di assistenza da parte dei preposti servizi sociali, e non di doversi occupare di ragazzi e bambini traumatizzati rispetto ai quali sussistono barriere linguistiche e spesso anche culturali”. Secondo punto, secondo Chiodo: “Pensare di fare dei minori stranieri non accompagnati un "affare economico" è quanto di più becero potesse essere proposto. I migranti non sono un business. I minori devono essere tutelati quali portatori di vulnerabilità. Con i minori si costruisce il futuro della società, a prescindere dalla loro provenienza. Se questa è la proposta di futuro del nostro Presidente allora io mi sento distante anni luce da questa visione. In realtà basterebbe che questi stessi minori entrassero in un possibile percorso di "affido temporaneo", magari in collaborazione con i servizi territoriali. I problemi legati all'immigrazione sono tanti, ma di certo la ricetta del Presidente Occhiuto non può e non deve essere accolta”.
Bruni e il Gruppo Pd regionale: “L’idea del Governatore é pessima ed offende la dignità umana”
“Il Presidente Occhiuto non è nuovo a idee che lasciano sconcertati, oramai siamo abituati ma ogni tanto il nostro Governatore va oltre e allora supera ogni limite. Stavolta lascia esterrefatti. Occhiuto ha elaborato una proposta che vuole risolvere una tragedia, quella dei minori, con l’aiuto delle famiglie povere calabresi, un’altra tragedia, alle quali il Governatore vorrebbe affidare i bambini senza genitori che arrivano sulle nostre coste in cambio di un po’ di denaro. Ma questa non è matematica, qua parliamo di vite umane. Bambini rimasti soli, terrorizzati e psicologicamente provati che arrivano da noi dopo aver perso i genitori, senza più nessun punto di riferimento non possono essere consegnati come pacchi a famiglie bisognose che stentano ad arrivare alla fine del mese. Due criticità gravi, messe insieme, non si risolvono automaticamente ma crescono a dismisura. Sicuramente la nostra gente ha nei secoli e per storia sviluppato un grande senso dell’accoglienza ed è abituata a condividere il poco che ha. Certamente inglobare i migranti è d’aiuto per combattere lo spopolamento e la desertificazione in corso (l’esperienza di Acquaformosa insegna che grazie ai figli dei migranti si sono potute riaprire le scuole) ma le famiglie povere non lo sono solo economicamente, vivono situazioni di disgregazione sociale, di abbandono, di rassegnazione che non si risolvono solo elargendo un po’ di soldi. Quindi, non si può non osservare che dal punto di vista politico questa proposta fa acqua da tutte le parti, risulta indecorosa e provoca sbigottimento. L’idea di Occhiuto di mischiare due tragedie, quella dei minori che arrivano da noi e quella delle famiglie calabresi sotto la soglia di povertà é pessima sotto tutti punti di vista, richiama quasi a una gara di solidarietà tra disperati che offende la dignità umana. Si tratta di due drammi che chiedono soluzioni diverse che non si possono mischiare. Riteniamo che la proposta del Presidente Occhiuto sia irricevibile e assolutamente non condivisibile, perché non risolverebbe di certo né il problema dei migranti , né tantomeno quello della povertà di moltissime famiglie calabresi. Occhiuto pensi, invece, a predisporre misure di supporto per le famiglie, a sostegno del reddito e dell’occupazione (abbiamo il 35.4% di nuclei familiari in stato di povertà assoluta) e percorsi adeguati per i minori che arrivano nella nostra Calabria. Non si può pensare di fare un business su un tema così delicato. Moralmente é una follia non degna di un Paese civile”. La nota è firmata da Amalia Bruni e dal Gruppo regionale del Partito Democratico.
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