Adelina uccisa dal "padrone"

Pubblicato in Battista Notarianni

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di Battista Notarianni

Adelina aveva una faccia pulita, gli occhi sognanti, un sorriso dolcissimo. Aveva tutta una vita davanti, ma il suo percorso è stato stroncato con crudeltà non “da un amore malato”, come hanno scritto molti nostri lettori nei commenti postati sul nostro sito. Adelina è stata massacrata da una mano armata da una lurida mentalità, quella del possesso. Il carnefice, tutti i carnefici di questo genere, pensano che stare con una donna - fidanzata, moglie, amante, compagna -  significa solo e soltanto essere padroni. Il loro non è amore, è invece volontà di potere assoluto su una persona. E se questa osa ribellarsi, decidere di lasciare, di rompere questa catena opprimente, il padrone reagisce. E colpisce, massacra, sfregia. Il padrone non tollera che gli si dica di no, per il padrone non è concepibile  che la “sua” donna possa alzare la testa, pretendere libertà e parità. Adelina è l’ultima di una lunga lista di donne massacrate dai loro compagni, i mostri si trovano in casa, tra le mura domestiche. Ci sono statistiche, dati, numeri che nella loro freddezza mostrano quanto sia lunga la lista di donne vittime di carnefici (fidanzati, mariti, compagni) che mai accettano la parità tra uomo e donna. Questi carnefici sono l’emblema dell’egoismo, del maschilismo, del machismo. Ma il macho non esiste, è una degenerazione dell’uomo.

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