Il Pd di Renzi ha stravinto alle elezioni Europee

Scritto da  Pubblicato in Pino Gullà

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pino_gulla.jpgUn risultato elettorale sbalorditivo il 25 maggio. All’appuntamento delle urne, Il Pd ha stravinto: primo in Italia e in Europa per il gruppo S&D dei Socialisti europei. L’elettorato italiano ha sorpreso stampa, televisioni, sondaggisti, ex comici e leader mediatici al tramonto. Ha dato fiducia a Renzi senza lasciarsi  condizionare da megafoni, imbonitori o urlanti del Terzo Millennio. E’ stato lui il trascinatore. Ricordiamo che ha saputo perdere alle prime primarie, poi vincere alle seconde e ora è riuscito a stravincere in un prova elettorale impegnativa. Ha saputo perdere, vincere e poi stravincere. Oltre all’indubbio successo elettorale, si evidenzia pure l’affermazione politica: unico leader del Vecchio continente a non avere permesso l’ulteriore avanzata del populismo, riuscendo a ridimensionare il Movimento 5 Stelle. Altrove euroscettici, euro-critici, nazionalisti, fascisti dilagano anche se continueranno a governare i partiti a vocazione europeista, in maggioranza nei diversi gruppi. Non sono finiti  punti e mostrine guadagnati dal giovane segretario e primo ministro fiorentino. Grazie a lui, il Partito democratico è ritornato nelle piazze. Era diventato un partito per convegnisti. Ormai privilegiava gli incontri al chiuso piuttosto che i tradizionali comizi. Con Renzi il partito è uscito ad incontrare la gente. Abbiamo sempre visto i leader, dopo ogni vittoria elettorale, andare davanti alle telecamere sorridenti. Questa volta c’è stata “la foto di gruppo” senza leader; al suo posto i rappresentanti del governo, della maggioranza e della minoranza del Pd. E già si parla di ricuciture all’interno. In questo il segretario  del Pd dimostra di avere grandi capacità di gestire la vittoria, riaggregando e ricomponendo in modo da creare unità nella diversità  attraverso la necessaria dialettica.

La conferenza stampa del giorno dopo ha confermato quanto in gran parte osservato. Ricordiamo alcuni passaggi, naturalmente a memoria: “Abbassare i toni e alzare le ambizioni”. Auspicio, desiderio, augurio (fate voi) rivolto non solo a Grillo, ma anche al modo di essere della politica del passato ventennio. E ancora: “Ha vinto un gruppo dirigente. La vittoria non è una legittimazione personale”. A proposito della foto di gruppo. Ci sono altre espressioni significative: “Le riforme si fanno insieme con la speranza di una riflessione propositiva dei 5 Stelle fuori dallo show, in modo da partecipare concretamente al discorso riformatore”. E’ la terza occasione, dopo Bersani e Letta, per entrare nelle istituzioni e consolidarsi fattivamente. Per finire sulla conferenza stampa del Primo ministro vincente: “ Uscire insieme dai problemi, cambiando l’Europa. Esiste una terza via tra populisti e restauratori”. Quella che viene indicata come “terza via” di cui abbiamo letto ai tempi di Blair, in realtà è l’unica via d’uscita: andare oltre il liberalismo e la socialdemocrazia del secolo scorso, eliminando liberismo e neoliberismo in economia, a nostro parere, questi ultimi, fallimentari. Liberalismo e socialdemocrazia hanno mostrato i loro limiti: il primo ha creato un sistema rappresentativo dove pochi hanno molto e molti hanno poco; il secondo non è riuscito  a realizzare progresso e welfare come prima.

Ora Renzi deve percorrere questa nuova modernità fatta di politica complessa, con scarsità di risorse, problematiche sociali ed economiche. Nella società sono presenti moltitudini indifferenziate e frammentate. Per quanto riguarda malesseri esistenziali e bisogni, anche primari, non ne parliamo. Come ricomporre un tale caos? Prioritarie saranno l’efficacia e l’efficienza dell’azione governativa per ottimizzare quanto si ha  a disposizione in termini di possibilità finanziarie. Il fare è fondamentale. Beninteso, il fare bene, non solo il fare in fretta. Sia l’azione governativa che quella riformatrice, elettorale ed istituzionale, devono essere obiettivi concreti anche perché non ci sono più  condizionamenti elettoralistici e  “il governo durerà fino al 2018”.  Attendiamo Renzi con fiducia alle nuove prove di governo. Auspici di buona riuscita perché la caduta delle aspettative da parte di giovani, disoccupati, esodati, famiglie in difficoltà, operatori sociali, economici e di tutta la società sarebbe rovinosa per l’Italia e l’Europa.

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