Verso la governabilità: la campagna elettorale del 2015

Scritto da  Pubblicato in Pino Gullà

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Pino GullàMentre scriviamo si registra ancora un ulteriore avvicinamento verso il centrosinistra di altre forze politiche, al contrario permangono divisioni nel centrodestra. Cinque Stelle denuncia l'immoralità e la noncuranza per il dissesto idrogeologico. Diversi candidati corrono da soli con liste civiche o movimenti. Nella situazione ancora frammentata e con le difficoltà occupazionali sempre crescenti, speriamo che l'astensionismo non sia eccessivo. Abbiamo contato 6 candidati. Forse sono ancora troppi. Ma, secondo noi, nel prosieguo della campagna elettorale si dovrebbe arrivare ad una semplificazione; probabilmente a breve l'elettorato si orienterà su pochi competitori. Bisogna aspettare qualche settimana e poi tutto sarà più chiaro. In questo lasso di tempo, e pure successivamente, onestà politica vuole che si parli con sano realismo del dopo, di quando si amministrerà nel momento in cui uno dei candidati diventerà sindaco. Creare aspettative che non si realizzeranno sarebbe inopportuno. E promettere senza poi non essere in grado di mantenere diventerebbe dannoso per la futura amministrazione: in particolare nel gestire la cosa pubblica insieme al consenso. Alcune scelte necessarie in relazione alle risorse disponibili potrebbero creare malcontento. Che fare? Rispetto delle regole, trasparenza e far quadrare i conti senza debiti di bilancio fuori controllo sono fondamentali per consentire il comune accordo tra processi decisionali e partecipazione cosciente tenendo conto delle difficoltà del momento. Esperienze trascorse insegnano. Il pericolo di dissesto nel periodo di vacche magre è sempre in agguato. Il clientelismo, in questa fase e in ogni altra situazione, sarebbe riprovevole. Quello mascherato e/o nascosto attraverso operazioni detestabili, se scoperto assumerebbe la dinamica del boomerang e si potrebbe ritorcere verso chi l'ha messo in atto. Allo stesso modo il privilegiare, magari aggirando le norme, cooperative e associazioni perché collocate politicamente dalla parte di chi governa la città sarebbe negativo. Affermare prima e dopo le elezioni che bisogna essere il sindaco di tutti dovrà essere dimostrato continuamente nella quotidianità dell'amministrazione. Il sindaco di tutti e non di parte appunto, ogni giorno fino alla scadenza del mandato. Sarà il capitale da spendere per la prossima campagna elettorale. Abbiamo già scritto come sia conveniente per chi amministra e per i cittadini tenere fuori dalla Casa Comune la delinquenza organizzata. Non vogliamo ripeterci E poi dare ruolo significativo al Consiglio comunale, ai rappresentanti della maggioranza e della minoranza, nel concorrere alla realizzazione dei programmi con la necessaria dialettica, pertinente e nel merito per raggiungere gli obiettivi prefissati. Nella situazione di crisi che stiamo attraversando non si può prescindere dalla stabilità dei governi locali. Specialmente oggi, con tutte le emergenze che ci ritroviamo continuamente di fronte, c'è assoluto bisogno di compattezza per governare. Sarebbero devastanti l'eventuale (speriamo di no) fragilità del Consiglio comunale e la possibile (non ce lo auguriamo) difficoltà nell'amministrare del primo cittadino, legittimato peraltro dalla vittoria elettorale. Non bisogna ripetere gli errori del passato. Inoltre, l'organigramma della Giunta è importante quanto il programma. La scelta oculata degli assessori e l'accettazione degli stessi da chi si sentiva già nominato, senza frustrazione di nessun genere, rappresentano un buon inizio per la coesione del gruppo politico che governerà la nostra Città. Similmente per quanto riguarda il Presidente del Consiglio comunale, che avrà l'accortezza di essere per davvero al di sopra delle parti nella conduzione delle sedute consiliari e, soprattutto, starà attento a non usare strumentalmente la sua carica in prossimità di scadenza di mandato, quando si ripresenterà il nuovo appuntamento con le urne. Se gli elettori se ne accorgeranno, si ritroverà con un pugno di mosche. Un invito, dunque, per una campagna elettorale che affronti i temi di una buona governabilità al servizio dei Lametini e di Lamezia Terme, evitando i toni particolarmente accesi.

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