Fuga dalla Calabria

Scritto da  Pubblicato in Tonino Iacopetta

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E non sono a fuggire i soliti emigranti adulti in cerca dovunque in Europa o nel resto del mondo di una vita più decente ma i giovani, soprattutto quelli più professionalmente preparati. Intanto, dalla Calabria come dal resto del Mezzogiorno d’Italia,fuggono i giovani in cerca di decenti università, facendo perdere alle Università meridionali un miliardo di euro (da un’inchiesta Censis-Confcooperative), senza contare l’indotto perduto consistente nelle spese degli studenti per mantenersi abitazioni, alimentazione e via dicendo. Ovviamente la perdita più grave è il capitale umano di cervelli che espatriano, lasciando al Sud occupati solo quei giovani che hanno pagato un prezzo, per così dire politico, loro o i loro genitori. Posti ovviamente non qualificati e sulle spalle del contribuente. Per questo, io mi battevo e mi batto per dare un incoraggiamento finanziario ai giovani, almeno a quelli più meritevoli, da parte della Regione Calabria, che invece preferisce investire i denari ricevuti dalla Ue, sostanzialmente per l’acquisizione del consenso. Io capisco che, chi viene eletto alla Regione, guadagna un mare di soldi e quindi è stimolato a rimanere il più a lungo possibile nel posto che ha conquistato utilizzando le risorse europee per garantirsi il voto prossimo futuro. Al limite, sempre ai fini dell’acquisizione del consenso, si offrono posti, cosiddetti di lavoro, gonfiando il personale regionale di gente non qualificata ad altro se non a ricevere uno stipendio mensile, più o meno puntualmente. Questa è la Calabria che sta morendo e che si sta bruciando ogni possibilità di riscatto. Resta sempre il dramma umano di quanti sono stati eletti alla Regione, col sistema che abbiamo detto, se devono essere chiamati onorevoli oppure no. Poveri noi!

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