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Proseguo nella pubblicazione di brani dall’enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti”. “Se tutto è connesso, è difficile pensare che questo disastro mondiale [la pandemia –ndr-] non sia in rapporto con il nostro modo di porci rispetto alla realtà, pretendendo di essere padroni assoluti della propria vita e di tutto ciò che esiste. Non voglio dire che si tratta di una sorta di castigo divino. E neppure basterebbe affermare che il danno causato alla natura alla fine chiede il conto dei nostri soprusi. È la realtà stessa che geme e si ribella. […] Velocemente […] dimentichiamo le lezioni della storia, maestra di vita. Passata la crisi sanitaria, la peggiore reazione sarebbe quella di cadere ancora di più in un febbrile consumismo e in nuove forme di auto-protezione egoistica. Voglia il Cielo […] che non sia stato l’ennesimo grave evento storico da cui non siamo stati capaci di imparare.” (paragrafi 34 e 35).
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