Consultori familiari, in Calabria pochi e senza personale: nell'area di Lamezia mancano ginecologi e psicologi

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Lamezia Terme - "In quasi 50 anni di storia i consultori familiari si sono affermati come presidi sanitari e sociali, essenziali per il benessere dell’individuo, donne e adolescenti al primo posto". In Calabria, però, questi luoghi preziosi per il benessere delle donne e dei bambini soprattutto con il passare del tempo si sono trasformati in presidi in grande affanno per via della carenza di personale, tale da ridimensionare le attività ambulatoriali. A fare il punto sullo stato dei consultori in Calabria è la Uil che in un evento pubblico ha presentato un dossier che fotografa la situazione attuale e avanza anche una serie di proposte per riportare al centro dell'azione istituzionale il valore di questi luoghi. Ad oggi sono attivi in Calabria 62 consultori mentre dovrebbero essere per legge 93: 12 in provincia di Catanzaro, 23 in provincia di Cosenza, 20 in provincia di Reggio Calabria, 3 in provincia di Vibo Valentia e 4 in provincia di Crotone. Nell'area del lametino sono attivi tre: in città, a Maida e a Soveria Mannelli.

"Da anni purtroppo - si legge nel dossier Uil - i Consultori Familiari sono diventati delle scatole vuote, o meglio “svuotate”, vittime sacrificali dei tagli al welfare, piegate da investimenti sempre più risicati e marginalizzate nelle riorganizzazioni della sanità territoriale. Infatti, quello che viene fuori dalla nostra indagine è che molte di queste strutture hanno carattere ambulatoriale e non di consultorio. C’è da specificare che, a dierenza di un servizio ambulatoriale, il Consultorio non risponde a richieste di prestazioni settoriali di diagnosi/cura connesse alla singola branca specialistica di riferimento, ma prende in carico la persona nella sua interezza, che comprende non solo la sfera fisica ma anche il suo mondo emotivo/aettivo/ relazionale, le condizioni di vita e il contesto sociale di riferimento".

Le carenze di personale che non consentono una piena operatività toccano diversi ambiti dalle professioni mediche a quelle infermieristiche, assistenti sociali e psicologi. "Dentro un consultorio, secondo la legge, sono chiamati a operare: il ginecologo, l’ostetrica, lo psicologo e l’assistente sociale e un infermiere - proseguono gli analisti del sindacato - Nonostante diversi consultori, operativi sul territorio regionale, evidenzino percentuali di operatività alta quello che emerge, con chiarezza, e che tali strutture soffrano di una atavica carenza di personale. Una carenza di personale che, purtroppo, non trova riscontro nei Piani del fabbisogno che, proprio in questi giorni, sono stati varati dalle aziende sanitarie provinciali di tutta la regione". Ed ancora: "Eclatante è il caso degli psicologi. Nel distretto di Catanzaro, per esempio, 7 psicologi devono dividere le ore contrattuali per 12 consultori presenti nella provincia. Questa situazione è tale da un anno cioè da quando c’è stata l’assunzione di 5 pscologi. E’ uguale la situazione nel consentino che conta 13 pscologi per 23 presidi. Nel consultorio di Oppido, nel reggino, invece lo psicologo copre solo 2 ore, a Taverna è proprio assente. A Reggio i ginecologi sembrano introvabili con bandi di assunzione andati deserti. Nei consultori del catanzarese i ginecologi sono 3 a tempo pieno e circa 50 ore in consulenza con 7 ginecologi (4 del reparto di ostetricia e ginecologia di Soverato, uno di quello dell’ospedale di Lamezia e due della graduatoria della specialistica). Ovunque vi è carenza di assistenti sociali".

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