Incidente ad Amantea, applausi e musica tradizionale per l’ultimo saluto a Paola Scialis

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Belmonte Calabro – Vivere la propria vita come un’opera d’arte. Sembra essere stato questo il messaggio lasciato da Paola Scialis, l’attrice di Belmonte Calabro che domenica, poco prima di pranzo, a causa di un tragico incidente sulla SS18, ha perso la vita. La donna dai capelli rossi e dal sorriso sempre pronto da donare agli altri, lascia una figlia di 20 anni, lascia parenti ed amici venuti da lontano lunedì per darle l'ultimo saluto. E lascia la sua arte, come un invito a vivere pienamente la vita, lontana dalle angosce quotidiane, vicina invece a tutte le cose nobili del cuore: la gentilezza, l’armonia, il fare comunità.

Perché la sua arte e la sua vita erano una cosa sola, lo ha dimostrato la folla immane presente lunedì pomeriggio al suo funerale. Perché è facile fare teatro, fare di esso un prodotto preconfezionato, fine a se stesso. Difficile è fare teatro arrivando a tutti, creando relazioni umane, credendo nella magia dell’amicizia, dando rilievo alla verità, innalzando la bellezza.

Qualche anziano signore del paese commenta seduto sui marciapiedi “Era na brava guajjuna, organizzava sempre feste, spettacoli”, qualcun altro dice “Una vita così piena, eppure se n’è andata come un soffio”. Il fato, il destino, una statale 18 troppe volte bestemmiata, un incidente tra Amantea e Lago, in cui ha perso la vita anche un motociclista di 39 anni.

Tutto quello che resta di questo tragico momento è un’ennesima riflessione sul senso di ognuno sullo stare al mondo. Le cautele, le sfortune, la speranza ad amare, che amare non è mai tempo sprecato. “Il problema è che domani ce ne siamo già scordati di quanto unica sia la vita, e presi dalla frenesia del quotidiano ritorneremo al punto di partenza” dice un suo vecchio amico.       

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Le signore del paese con fazzoletto alle mani si tengono pronte, mentre la piccola Chiesa Matrice, scenario per arti performative in tempi di festival estivi, è colma di persone di ogni età. Non c’è più posto, e si arriva a sostare lungo i muri esterni della chiesa, fino in piazza. Tante le associazioni culturali, le compagnie teatrali presenti, per dare l’ultimo saluto a Paola, ideatrice dell’Ex Convento di Belmonte insieme al suo compagno Stefano Cuzzocrea, che della giornata di ieri ne conserva un incubo dal quale non sarà affatto semplice provare ad uscirne.

Circa un migliaio di persone, fra cui Dario Brunori, a dire il proprio sentito ‘grazie’ a una donna che non si potrà mai dimenticare. Applausi lunghissimi e musica tradizionale ad accompagnare la macchina funebre fino in piazza, fra emozioni forti e cangianti.

Una piazza che era solita accogliere il suo teatro, con trampoli, burattini, con il suo camper e i suoi gnocchi al pomodoro, una piazza che oggi si ritrova assai incredula ma che non smette di emozionarsi di fronte il ricordo del suo sorriso.

Paola Scialis organizzava eventi, produzioni teatrali, residenze creative, rassegne, festival e progetti didattici. Quando lavorava con le marionette i suoi occhi, rivolti a pubblico dei piccoli, si accendevano di nuova luce.

L’ex Convento era diventato, grazie alla sua determinazione, un luogo di ritrovo per tutti. Ed i suoi inviti varcavano davvero ogni confine geografico. Amava parlare di utopia, ma amava pure concretizzarla. Oggi, quella Calabria che prova a rialzarsi dall’immobilismo lo deve a donne come Paola. A chi resta, il dovere di tenere ben saldi i suoi valori, i suoi principi, il dovere di continuare a percorrere la strada del cambiamento, in vista di uno sviluppo ancora possibile, per come Paola sognava, della Calabria. 

Valeria D'Agostino

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