Lamezia, Comitati: “Chiudere la TIN ha peggiorato servizio sanitario nell'area centrale della Calabria”

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Lamezia Terme - “È arrivato prepotentemente al pettine uno dei nodi dell’insensata programmazione ospedaliera dell’ex Commissario Scura. Il Protocollo stipulato tra l’ASP ed il Pugliese-Ciaccio per il trasferimento di alcuni neonati prematuri presso la Neonatologia dell’Ospedale di Lamezia dimostra tutta la miopia della scelta di chiudere il reparto di TIN (Terapia Intensiva Neonatale) del nostro ospedale, che vantava ottimi risultati ed unanimi apprezzamenti, per concentrare tutta l’attività della TIN a Catanzaro”. È quanto affermano in una nota, alla luce del protocollo d’intesa, Comitato salviamo la sanità del lametino, Tribunale dei diritti del malato e Comitato malati cronici.

Per i comitati si tratta, “di un riconoscimento della qualità professionale di medici ed operatori sanitari della nostra Neonatologia, ma è anche la certificazione che chiudere senza alcuna valida motivazione la nostra TIN ha peggiorato il servizio sanitario offerto in questo settore nell’area centrale della Calabria, avendo aumentato sia i rischi per la salute dei neonati (bene ormai raro in un’Italia che soffre da anni una grave decrescita della natalità), sia le responsabilità degli operatori medici e paramedici, sia i disagi sociali per le famiglie costrette a fare la spola su Catanzaro, sia i costi del servizio sanitario che sarà ora gravato di onerose spese di trasferimento dei neonati dal Pugliese all’ospedale di Lamezia”.

“Sono quindi ancora tutte valide - proseguono - le ragioni della nostra battaglia in difesa della TIN di Lamezia (che fu la prima a sorgere in tutto il Meridione), anche perché in teoria (se integrato di medici e paramedici) il nostro reparto di Terapia Intensiva Neonatale potrebbe riaprire anche domani. Tutte le attrezzature sono infatti al loro posto, sono efficienti perché costantemente manutenute e sono all’occorrenza ancora usate”.

I comitati chiedono, infine, al nuovo Commissario al Piano di Rientro Sanitario, gen. Cotticelli, ed al suo vice, dr. Thomas Schael, ai quali è stato già chiesto un incontro, “di ripensare questa errata scelta del loro predecessore e con l’occasione di valutare e recepire anche la proposta di includere il nostro ospedale (con funzione di qualità e di livello regionale) nell’istituenda azienda unica Pugliese-Mater Domini; una proposta, questa, che ora il gruppo guidato dal consigliere Tonino Scalzo ha anche ottenuto di inserire nel testo della legge sull’accorpamento dei due ospedali di Catanzaro all’esame del Consiglio Regionale e dalla quale ha promesso di non recedere a nessun costo”.

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