Lamezia, il "miraggio" delle colonnine ricarica per le auto elettriche: manca il piano comunale

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Lamezia Terme - Anche a Lamezia da qualche tempo a questa parte è "caccia" alla colonnina di ricarica elettrica per auto. Saranno gli effetti della guerra in corso, sarà ormai la certezza che bisogna passare all'uso di auto "alternative" quale orizzonte irreversibile, sta di fatto che in città aumentano pian piano i veicoli per i quali appunto occorre un nuovo "modo" per rifornirsi. Tuttavia, di fronte all'aumento delle auto elettriche, non corrisponde la giusta e doverosa attenzione degli Enti sul territorio. Un'attenzione sancita da una legge nazionale sulla mobilità elettrica con le novità in materia, contenute del decreto Semplificazioni del 2020.

La legge

La Legge 11 settembre 2020, n. 120 ha convertito, con modificazioni, il decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, recante misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale. Il Titolo IV (sulle semplificazioni in materia di attività di impresa, ambiente e green economy) è strutturato in 4 Capi, dove il III (green economy) ricomprende l’articolo 57, rubricato “Semplificazione delle norme per la realizzazione di punti e stazioni di ricarica di veicoli elettrici”. Viene pertanto definita e disciplinata la realizzazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici in apposite aree di sosta, sia aperte al pubblico che in aree private.

Le competenze dei Comuni

E nel merito un ruolo importante è quello esercitato dai Comuni. A Lamezia, tuttavia, l'Ente municipale è in ritardo e il Piano comunale è assente. Il comma 6, infatti, rinvia a provvedimenti comunali, da adottare entro sei 6 mesi dalla data di entrata in vigore del decreto-legge, in conformità ai propri ordinamenti, come previsto dall’articolo 7 C.d.S., al fine di disciplinare l’installazione, la realizzazione, nonché la gestione, delle infrastrutture di ricarica a pubblico accesso, stabilendo la localizzazione e la quantificazione in coerenza con i propri strumenti di pianificazione, e al fine di assicurare un numero adeguato di stalli, in funzione della domanda e degli obiettivi di progressivo rinnovo del parco dei veicoli circolanti, e infine prevedendo, ove possibile, l’installazione di almeno un punto di ricarica ogni 1.000 abitanti.

La realizzazione e gestione di infrastrutture di ricarica

Il comma 7, poi, consente ai Comuni di affidare, in regime di autorizzazione o concessione, pure a titolo non oneroso, la realizzazione e gestione di infrastrutture di ricarica a soggetti pubblici e privati, in conformità ai commi 3 e 4, ed anche prevedendo un’eventuale suddivisione in lotti. Si prevede, inoltre, col comma 8, che soggetti pubblici o privati possano richiedere al comune, ovvero all’ente proprietario o al gestore della strada, anche in ambito extraurbano, l’autorizzazione o la concessione per la realizzazione, come anche l’eventuale gestione, delle infrastrutture di ricarica, pure solamente per una strada o un’area a pubblico accesso, ovvero per un insieme di esse, nel caso ove il Comune non abbia provveduto alla disciplina delle aree di ricarica a pubblico accesso.

A.C.

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