
Lamezia Terme – A seguito delle richieste avanzate dall’Apolc Op Soc. Cooperativa all’Assessorato Regionale dell’Agricoltura nella serata del 22 novembre il presidente dell’Organizzazione, Antonio Campisano, si è incontrato con l’assessore onorevole Gianluca Gallo per esporre lo stato di crisi del settore olivicolo. Alla riunione ha partecipato il direttore generale del Dipartimento Giacomo Giovinazzo. Il presidente dell’Apolc Op, oltre a presentare le proposte operative per la filiera olivicola che si allega ha chiesto di sollecitare il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari per convocare al più presto il tavolo della filiera per garantire e consentire agli olivicoltori un prezzo equo atto a coprire i costi di produzione. Alla fine della riunione l’onorevole Gallo ha dato la propria disponibilità ad impegnare il ministro per la convocazione del tavolo della filiera e di concordare unitamente alle OP olivicole Calabresi e alle Organizzazioni Professionali una piattaforma unitaria.
“La filiera olivicola-olearia italiana è un pilastro dell’agro-alimentare del nostro Paese, insieme alle filiere del vino, lattiero-caseario, ortofrutta e altri prodotti trasformati – spiega il presidente Campisano - Purtroppo la frammentazione del settore olivicolo rende difficile strutturare la filiera e concentrare il prodotto tramite le OP (Organizzazioni di Produttori), creando spesso speculazioni al ribasso dei prezzi e turbative di mercato. Considerato lo stato di crisi congiunturale e anche strutturale di tale settore, vorrei portare alla vostra attenzione alcuni suggerimenti per migliorare il settore e creare valore aggiunto per le produzioni di olii extravergine italiani: Convocazione con cadenza regolare del tavolo di filiera, con la partecipazione della parte agricola, delle OP, dei confezionatori, la GDO e le associazioni dei consumatori; Il tavolo dovrà favorire degli accordi quadro o accordi di filiera tra la fase produttiva (olivicoltori e OP) ed i confezionatori di olio extra vergine 100% italiano, destinato al mercato italiano e internazionale; Rafforzare i controlli contro le frodi e le sofisticazioni; Prevedere una campagna promozionale a livello nazionale sul consumo di olio extra vergine di oliva, indicando come leggere le etichette (100% italiano e olii comunitari) e le qualità salutari; Applicare le disposizioni di legge che prevedono di garantire all’olivicoltore un prezzo equo per coprire almeno i costi di produzione, da diverse analisi pari ad almeno 4,20 euro/kg per un olivicoltore efficiente e che utilizza la meccanizzazione della raccolta; Implementare la Commissione Unica Nazionale (CUN) per la determinazione dei prezzi all’origine delle diverse categorie commerciali (extra vergine 100% italiano, vergini, ecc.); Considerando che i nuovi programmi operativi del Piano strategico PAC saranno finanziati esclusivamente in base alla produzione commercializzata dalle OP, bisognerà fornire finanziamenti a tasso zero per le OP che acquistano il prodotto dei soci (anticipazione finanziaria) al fine di concentrare l’offerta, stabilizzare i volumi di vendita e stipulare accordi di filiera. La forte alternanza produttiva del nostro Paese può essere regolata solo attraverso la concentrazione dell’offerta delle OP e pianificazione delle vendite; Miglioramento dell'impatto ambientale dell’olivicoltura, attraverso gli eco-schemi della PAC, aumento dei premi per l’agricoltura integrata e certificata (agricoltura sostenibile) e gli interventi dello sviluppo rurale; Considerando che i diritti all’aiuto per gli olivicoltori subiranno dal 2023 una riduzione superiore al 50%, sarà fondamentale utilizzare gli aiuti accoppiati per ettaro coltivato ad oliveto e legarlo alla commercializzazione del prodotto prevalentemente tramite le OP. Importante aumentare la dotazione finanziaria per gli aiuti accoppiati agli ettari certificati DOP e IGP; Favorire il miglioramento della competitività dell’olivicoltura attraverso la modernizzazione e la meccanizzazione, sia attraverso lo sviluppo rurale che con i programmi operativi. Inoltre, favorire l’utilizzo dei sottoprodotti (utilizzi sansa, nocciolino e per produzione biogas)”.
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