
Roma - Potrebbe vedere presto la luce il decreto straordinario sulla sanità calabrese, annunciato dal ministro della Salute, Giulia Grillo. Alcune bozze sono già in circolazione e prevedono novità importanti soprattutto sul fronte dei controlli e dei poteri dei commissari. Tra le novità: verifica straordinaria sui Direttori Generali degli enti del Servizio sanitario regionale ogni sei mesi da parte del commissario ad acta con la possibilità, in caso di esito negativo, di "dichiarare l'immediata decadenza, nonchè la risoluzione del contratto, del direttore generale valutato negativamente". È quanto al momento è contenuto nel decreto 'Disposizioni speciali per il rafforzamento della gestione commissariale del Servizio sanitario della Regione Calabria', che ancora non è stato varato dal Consiglio dei ministri e che, quindi, nelle prossime ore potrebbe subire modifiche e ulteriori novità. Nella Regione Calabria, si legge nella bozza di decreto, si applicano le speciali disposizioni "per diciotto mesi dalla data della sua entrata in vigore". L'articolo 2 stabilisce che il commissario ad acta, ogni sei mesi, "è tenuto ad effettuare una verifica straordinaria sull'attività dei direttori generali delle aziende.
Il Commissario ad acta, si legge nella bozza di decreto, "previa contestazione, provvede motivatamente, entro 15 giorni dall'avvio del procedimento (...) a dichiarare l'immediata decadenza, nonché la risoluzione del contratto, del direttore generale valutato negativamente". In caso di verifica negativa del direttore generale, il Commissario ad acta "nomina un Commissario straordinario, scelto fra soggetti di comprovata competenza ed esperienza, in particolare in materia di organizzazione sanitaria o di gestione aziendale. I Commissari straordinari restano in carica fino alla nomina dei direttori generali individuati". L'articolo 5 'Dissesto finanziario degli enti del Servizio sanitario regionale' stabilisce inoltre che entro sessanta giorni dall'insediamento del Commissario straordinario, questi, "anche avvalendosi del supporto dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute nonchè del Corpo della Guardia di finanza, effettua una verifica generale sulla gestione dell'ente. Laddove emergano gravi e reiterate irregolarita' nella gestione dei bilanci, ovvero una manifesta e reiterata incapacità nella gestione del contenzioso o comprovate disfunzioni nell'erogazione dei servizi sanitari, il Commissario straordinario propone al Commissario ad acta di disporre la gestione straordinaria dell'ente". E' data inoltre facolta' al Commissario ad acta di nominare un unico Commissario straordinario per uno o piu' enti del servizio sanitario regionale. Il decreto stabilisce inoltre i compensi previsti per i commissari straordinari ("non superiore alla somma di euro 50.000 al lordo degli oneri riflessi a carico dell'amministrazione, che si aggiunge alla retribuzione spettante stabilita dalla normativa regionale per i direttori generali dei rispettivi Enti del Servizio Sanitario della regione Calabria"). In ogni caso, "entro sei mesi dalla nomina di ciascun Commissario straordinario, il Commissario ad acta provvede alla verifica delle attività poste in essere" e "in caso di esito negativo della verifica - si stabilisce nel provvedimento - il Commissario ad acta dispone la decadenza immediata dall'incarico e provvede alla nomina di altro Commissario straordinario in possesso dei requisiti".
La bozza prevede, inoltre, una regolamentazione stretta e con il coinvolgimento anche dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) per appalti, servizi e forniture per gli Enti del Servizio sanitario della Regione Calabria. Inoltre, "al fine di assicurare la coerenza e la fattibilità degli interventi individuati dagli atti di programmazione previsti dalla legislazione vigente, il Commissario ad acta predispone un Piano straordinario di edilizia sanitaria e di adeguamento tecnologico della rete di emergenza, della rete ospedaliera e della rete territoriale della regione Calabria, con valenza triennale. Il Piano è approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con i Ministri dell'Economia e delle Finanze, della salute, delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Lavoro e delle Politiche sociali". L'articolo 9 della bozza di decreto prevede inoltre 'ulteriori disposizioni in tema di collaborazione e supporto delle Forze dell'ordine' e stabilisce che "il contingente di Carabinieri per la tutela della salute attualmente presente in Calabria è incrementato di 40 unità, di cui 32 del ruolo ispettori, 4 del ruolo sovrintendenti e 4 del ruolo appuntati e carabinieri".
Grillo: "In Calabria Stato prende in mano la situazione"
"Lo Stato prende in mano la situazione con poteri straordinari, ma limiti nel tempo, perché ciò porti davvero ad una soluzione per i cittadini calabresi. Il cambiamento vero si misura anche tramite azioni inedite". Così il ministro della Salute, Giulia Grillo, commenta la bozza di decreto. "Siamo stati i primi a prendere un provvedimento, la situazione è di emergenza. Lo abbiamo promesso qualche giorno fa ed il presidente del Consiglio Conte - ha detto il ministro - ha anche proposto un Consiglio dei ministri in Calabria". Il provvedimento, secondo quanto si apprende, sarà all'esame del Consiglio dei ministri che si terrà in Calabria già, forse, la prossima settimana.
"Calabria non più ultima d'Italia"
"Non permetteremo più che i cittadini calabresi siano gli ultimi in Italia in tema di servizi sanitari, con i bilanci delle aziende sanitarie tutti falliti". Lo ha detto il ministro della Salute Giulia Grillo, a margine della visita al centro Irccs - S. Maria Nascente della Fondazione Don Gnocchi, a Milano, in merito alla bozza di decreto sul Servizio sanitario della Calabria. "La novità è che i commissari avranno il potere di fare il loro lavoro, cioè quello di risanare i bilanci di una regione che sostanzialmente eroga i servizi sanitari peggiori d'Italia e questo non lo dico io, ma i numeri", ha aggiunto. "È impossibile che ciò accada, quando in realtà avrebbero tutti gli strumenti per andare avanti, quindi c'è evidentemente una volontà politica di affossare quella regione", ha concluso Grillo.
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