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Finalmente una buona notizia sui famosi 10 mila passi per i benefici per la prevenzione e la salute mentale. Che non guasta mai! C’è chi non conta i passi al di fuori della rigida camminata dei famosi 10 mila quotidiani. C’è chi non tollera controllare sempre il contapassi e si regola con i minuti. Ma la maggior parte si insuda all’inizio di questa simpatica esperienza portandoli a termine come numero. Ma soprattutto per pubblicare, raccontare e selfare le sue maratone e potersi dare un tono con gli amici. Poi si stanca perché 10 mila non sono pochi, e anche le ultime news salutistiche “ordinano” 20 mila quotidiani. E in molti si ritirano. Magari per lasciare il posto al divano e ai gelati. E nelle abitudini aggiornate gli specialisti sono scesi ai 7000 mila al giorno. Sempre per diminuire il rischio di malattie croniche e proteggere la salute mentale e le funzioni cognitive. Questa notizia avrà migliorato anche l’umore di chi ogni mattina era solito pensare a questo rito salutistico. Ma ripartire ogni giorno da capo era forse diventato troppo stressante. Nota nostalgica che inserisco quasi sempre perché i miei nonni come abitudine camminavano come rituale e questa consuetudine li ha portati alla soglia dei 99 e 86 anni. Noi oggi entro mezzanotte dobbiamo riferire il numero di passi al contapassi e finisce lì la tua giornata. Con lui che ti fa i complimenti o che ti offende rivolgendosi a te con cattiverie da “fannullone a muoviti sennò avrai problemi”.
E che ti fanno mentalmente aumentare il giorno dopo le tue buone intenzioni. Pubblicato su “Lancet Public Health,” che mettersi in moto ma anche fare tante pause per bruciare più calorie è preferibile, (consiglio messo in atto da sempre soprattutto se si è in compagnia di un’amica). Anche perché ci sono i fautori dell’odio della camminata che li becchi a iscriversi ai corsi di tutti i tipi pur di non dovere sopportare questa faticata giornaliere. Poi ci sono gli incollati ai sedili della macchina anche per percorrere 10 metri. Ma da dove nasce il mito dei 10 mila passi’? Non poteva che essere un’azienda di marketing giapponese che doveva sponsorizzare il contapassi. Poi aggiungi la scienza che ha riconosciuto la validità di questo consiglio e il gioco è fatto. Poi ci sono i soliti presuntuosi tuttologi dell’ultimo minuto che per evitare la dipendenza del contapassi si vantano di camminare sempre e a loro avviso (sennò non regnerebbe la presunzione) superano i 10 mila senza contarli. Evviva la loro grandeur! Infine un gruppo di epidemiologi delle Università di Sydney e della Universidad europea de Madrid ha rivisto 57 studi pubblicati negli ultimi 10 anni sui benefici dell’attività fisica valutati attraverso il numero di passi compiuti. In cui i protagonisti erano centinaia di adulti che non soffrivano di particolari problemi di salute e alla fine chi aveva percorso 10 mila passi aveva riportato maggiori vantaggi su chi ne aveva percorso 7000 e con notevoli effetti positivi sulla salute e una riduzione del 47% di rischio di morte per ogni causa rispetto a chi ne aveva percorso 2000. Riduzione del 25% di malattie cardiovascolari e 37% del rischio di ammalarsi di cancro, di demenza e depressione. Insomma più cammini più contapassi attivi meglio vivi e non entri nel tunnel della depressione…