Droga: Corrieri calabresi fornivano mafia siciliana

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Reggio Calabria - I carabinieri del Comando provinciale di Catania hanno sgominato un traffico di droga che dalla Calabria arrivava in Sicilia.  Il traffico veniva poi gestito dai familiari del boss Mario Nicotra “Mario u Tuppu” ucciso nel 1989 durante una violenta faida con il clan rivale del capomafia poi deceduto Giuseppe Pulvirenti. Il provvedimento restrittivo emesso dal gip su richiesta della Dda della Procura etnea è scattato nei confronti di otto presunti appartenenti a un'organizzazione criminale dedita al traffico di cocaina nel territorio di Misterbianco e Belpasso. L'inchiesta, coordinata dalla Dda della Procura di Catania, avrebbe permesso di fare luce su una fiorente attività di spaccio e di documentare l'esistenza di un canale di approvvigionamento della droga nella provincia di Reggio Calabria. In particolare, alcuni calabresi coinvolti nelle indagini avevano il ruolo di corrieri dei carichi più ingenti, che si aggiravano intorno ai due chili e portavano la droga mensilmente.

AGGIORNAMENTO

Dalle indagini è emerso che il gruppo si riforniva di cocaina dalla "famiglia" dei Bevilacqua di Marina di Gioiosa Jonica provincia di Reggio Calabria. La droga era chiamata cavallo, e ne arriva mediamente due chili al mese. Una loro consegna è stata sventata a Messina il 15 giugno del 2011 da carabinieri di Catania che arrestarono quattro corrieri calabresi: Rocco, Antonio e Gianfranco Bevilacqua e un 19enne incensurato.

Arresti nel Catanese, anche boss attentato a Vigna

Gaetano Nicotra, considerato il capo del gruppo degli 'scappati', arrestato per traffico di cocaina sull'asse Calabria-Sicilia, nel 1993 fu indagato perché ritenuto ai vertici di un'organizzazione criminale che voleva compiere un'attentato all'allora Procuratore della Repubblica di Firenze, Piero Luigi Vigna, ed un sequestro di persona. L'operazione della polizia fu compiuta il 4 febbraio dio 20 anni fa, con l'arresto di 21 persone e il sequestro di armi, mentre dell'esplosivo era stato già trovato in precedenti due operazioni tra Prato e Vinci, nel novembre 1992 e nel gennaio del 1993. Gaetano Nicotra era arrivato in Toscana nel 1989 dopo l' uccisione di suo fratello Mario, detto 'u tuppu', boss dell'omonimo clan assassinato in un agguato di mafia a Misterbianco, nel Catanese, nell'ambito della faida che lo contrapponeva alla 'famiglia' Pulvirenti, legata a Cosa nostra. In Toscana, secondo quanto emerse dalle indagini, la banda avrebbe operato soprattutto nelle province di Firenze, Pistoia, Grosseto e Prato occupandosi di traffico di stupefacenti, rapine e di sequestri di persona. Secondo l'accusa il gruppo di Nicotra voleva dare il via ad una serie di piccoli attentati di tipo terroristico in tutta la Toscana, per far sì che al momento dell'esecuzione dell'agguato al procuratore di Firenze, mediante un' autobomba, le indagini si concentrassero su piste che portavano all'eversione. L'operazione fiorentina, secondo la tesi dell'accusa, sventò anche un presunto imminente rapimento di un industriale Pratese.

 

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