Operazione "Quinta Bolgia": scarcerato l'ex deputato Pino Galati, per lui divieto di dimora in Calabria

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Catanzaro - Scarcerato l’ex deputato Giuseppe Galati. A deciderlo, il Tribunale del Riesame (presidente Valea) che però, per lui, ha sostituito la misura degli arresti domiciliari con il divieto di dimora in Calabria. L'ex deputato non potrà infatti accedere in Regione senza la preventiva autorizzazione dell'autorità giudiziaria. 

Galati si trovava sottoposto ai domiciliari dal 12 novembre scorso quando era scattata l’operazione denominata “Quinta Bolgia”. A seguito dell'istanza presentata dai suoi legali, gli avvocati Francesco Gambardella e Salvatore Cerra, il giudice ha quindi deciso per la scarcerazione, mantenendo ad ogni modo l'aggravante mafiosa (416bis1). I giudici del riesame hanno, quindi, riqualificato il reato contestato all'ex sottosegretario da abuso d'ufficio in tentata turbativa d'asta. Condannato, inoltre, al pagamento delle spese del procedimento.

Nei giorni scorsi, Galati, si era presentato davanti al Gip per l’interrogatorio di garanzia, così come le altre 21 persone rimaste coinvolte nell’operazione della Guardia di Finanza, coordinati e diretti dalla Procura della Repubblica – Dda di Catanzaro, con il supporto dello Scico di Roma. Galati, in quell’occasione, non aveva risposto alle domande del Gip ma aveva però contestato ogni addebito, negando qualsiasi rapporto con soggetti legati alla criminalità organizzata.

Secondo le indagini che hanno portato all'operazione "Quinta Bolgia", imprenditori, politici e amministratori, avrebbero fatto emergere un vero e proprio “cartello” per dividersi la gestione delle ambulanze e la regolamentazione di appalti e contratti legati anche all’ospedale di Lamezia Terme. In particolare, la posizione di Pino Galati, insieme a quella dell’ex consigliere comunale lametino, Luigi Muraca ‘68, sarebbe stata quella di mediatore tra Pietro Putrino e i vertici dell’Asp per il controllo del servizio ambulanze.

R.V.

 

 

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