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“Chi non ricorda il passato è condannato a ripeterlo”, George Santayana (incisa in trenta lingue sul monumento all’ingresso del campo di concentramento nazista di Dachau) in Germania.
Si respira, circola nell’aria, e nella mente e nelle azioni di qualche persona. Ce ne accorgiamo? È la cattiveria. Nessun essere umano può definirsi buono al 100%. Purtroppo, in questa fase storica ci sarebbe bisogno di persone buone. Ma per la maggior parte degli umani sarebbero considerati dei perdenti. (Anche questo!). È nella natura umana che tutti possediamo lati positivi e negativi con i quali conviviamo e che la fanno da padrone nella società per cultura, per sentimenti, morale e educazione.
Però, (esiste sempre un però nelle favole e nei percorsi della vita) un numero di soggetti che sembrano guidati, (o se preferite,) posseduti e vivono solo per elargire agli altri, dosi massicce di malvagità, egoismo e perfidia. Infatti chi preferisce i film horror o thriller per addormentarsi è perchè trova riposo in sequenze paurose di film che risultano banali in confronto a quelle vissute nella realtà. Ma probabilmente chi preferisce esercitare sul prossimo azioni cattive è probabile che sia sopraffatto da problemi, (ma chi non lo è) o magari li riporta dal vissuto familiare, da carenze affettive o dalla non capacità di relazionarsi con gli altri in maniera sana. Comunque una delle vie di uscita all’invidia e alla strafottenza del prossimo potrebbe essere quella di evitare di formulare pensieri negativi.
Chi ritiene di aver ricevuto del male non deve comportarsi o sentirsi una vittima perseguitata ma deve capovolgere il ruolo e trasformarsi in un protagonista, soprattutto con i signori del male. Non bisogna mai mostrarsi né tristi né dispiaciuti, bisogna (con molta difficoltà, mantenere la calma e non ripagare il torto subito con la stessa moneta per non scendere ai livelli dei cattivi con la laurea e la lode (in alcuni casi). La ricetta della persona che è costretta a sopportare le malvagità è di ignorare e non farsi assalire dalla rabbia ma rimanere sempre in guardia senza inserirli in una lista. E magari pensare che il gesto sia stato dettato da una pochezza umana. Un altro atteggiamento utile è stabilire dei confini mettendo le cose in chiaro con pacatezza in quanto il soggetto cattivo il più delle volte è anche vigliacco. E con chi ostenta sicurezza il cattivo rimane bloccato. È necessario essere sempre disponibili al confronto e alla discussione civile. Anche perché la vendetta è inutile. Ma è comunque preferibile ricordare sempre quello che hanno fatto Questi cattivi (per non ripeterlo) e creare le condizioni per non far prosperare la crudeltà. È sempre meglio stare dalla parte dei buoni e mai ripeto mai dimenticare chi ci ha fatto del bene.
