Calabria: Un territorio dalla morfologia assai complessa

Scritto da  Pubblicato in Francesco Vescio

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di Francesco Vescio

La regione costituisce l’estremo lembo meridionale della Penisola Italiana, ad est è bagnata dal Mare Ionio ad ovest dal Mare Tirreno, lo Stretto di Messina la separa dalla Sicilia ed il massiccio del Pollino segna il suo confine con la Basilicata.  Da questa si protende, tra i due mari, in una forma allungata in direzione nord- sud  per proseguire in senso sud – est verso lo Stretto di Messina a partire dalla parte centrale, posta tra il Golfo di S. Eufemia e quello di Squillace.  I monti calabresi costituiscono la parte meridionale dell’Appennino, anche se, geologicamente, assieme ai monti Peloritani, che si trovano nella Sicilia orientale, hanno una struttura simile a quella alpina. L’Appennino Calabro è costituito da diversi sistemi montuosi: la parte meridionale del Pollino, la Catena Costiera Paolana, in provincia di Cosenza, il Massiccio della Sila, che appartiene a ben tre province: Cosenza, Catanzaro e Crotone, proseguendo verso sud ci sono le Serre, divise tra le province di Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria ed, infine, l’Aspromonte, appartenente a questa ultima provincia.

Solo il Pollino supera i 2.000 metri d’altezza, in Sila il Monte Botte Donato supera di poco i 1900 e la stessa cosa dicasi per l’Aspromonte. La regione ha poche zone pianeggianti: La Piana di Sibari, Il Marchesato di Crotone, La Pianura di Sant’Eufemia e quella di Gioia Tauro e poche altre di minore estensione lungo le coste. Dalle montagne della regione, sia sul versante tirrenico che su quello ionico, si riversano numerosi corsi d’acqua per lo più a carattere torrentizio; le montagne sono solcate da decine e decine di valli più o meno profonde e scoscese, che rendono il territorio variegato e, molte volte, stupendo da ammirare, ma spesso difficile da percorrere.

Nella regione vi sono località molto vicine tra di loro in linea d’aria, ma non sempre sono facilmente raggiungibili a causa del sistema dell’alternarsi di valli, colline e monti. Le strade di collegamento presentano notevoli pendenze e sono caratterizzate dalla presenza di numerosissime curve necessarie per superare i dislivelli del terreno. Ma, ciò nonostante, le colline e le aree montane sono molto popolate specialmente quelle più vicine ai maggiori centri urbani della regione; città, piccoli comuni, frazioni e case sparse sono distribuiti su tutto il territorio, ma negli ultimi tempi la tendenza è quella di spostarsi dalle zone montuose e collinari verso quelle costiere.

Il rapporto uomo - ambiente nella regione non sempre è stato idilliaco nel passato e non lo è, per certi versi, nel presente: le frequenti frane e le alluvioni di questi ultimi anni, verificatisi in diverse località stanno lì a dimostrarlo. Si parla di dissesto idrogeologico, che riguarda una vastissima parte del territorio regionale. I monti, le colline, i corsi d’acqua possono essere risorse di grande valore, se utilizzate in modo corretto e razionale per l’agricoltura, le abitazioni, il turismo ecc, ma bisogna programmare interventi mirati per evitare o mitigare le conseguenze distruttive delle calamità naturali, che in un territorio come quello descritto, è probabile che, di tanto in tanto, si verifichino. Molte conoscenze e numerose tecniche per salvaguardare un territorio così complesso sono disponibili, saranno opportunamente utilizzate?

 

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