Lamezia, benedetti attributi!

Scritto da  Pubblicato in Tonino Iacopetta

© RIPRODUZIONE RISERVATA

tonino_iacopetta.jpgLa volta scorsa titolavo il mio pezzo, “Cercasi attributi” e adesso sono costretto a riparlare di questi attributi che mancano a Lamezia e questa mancanza a dire la verità è un fatto storico, non certo attribuibile al solo Speranza che da oramai otto anni governa la nostra città; sicuramente lui non ha portato nessuna novità, nel senso che la mancanza di attributi è rimasta identica a prima. E dunque la Facoltà di Agraria ci dice addio; io non voglio drammatizzare, parlare di furti o rapine, magari mettendo di mezzo, come al solito, Catanzaro. Si tratta solo del fatto che non si ha alcuno timore del personale politico lametino, lo si ritiene meno che niente, quasi zero. Del resto si è visto con l’aeroporto, dove pure il Comune lametino dovrebbe avere una qualche voce in capitolo. Ebbene, per quello che ha riguardato la parte di Lamezia nella gestione e nell’amministrazione di questo notevole scalo, l’unica preoccupazione della classe politica è stata quella di servirsi di questa struttura per l’acquisizione del consenso, lasciando per il resto Catanzaro a fare i suoi comodi nella struttura. Si è gonfiato sino all’inverosimile di personale l’aeroporto, tra l’altro senza neppure badare a chi ci si metteva dentro, con il risultato di avere qualche amara sorpresa (badate che io non mi riferisco al solito Jean Paul, visto che adesso è divenuto di moda addossare ogni malfatto a lui) come se non sapessimo che Jean Paul senza grossi calibri del suo Partito e non solo, non sarebbe nessuno. Ma così va il mondo e così agisce la classe politica lametina.

Comunque, per tornare agli attributi mancanti a Lamezia, io non mi sorprendo delle continue spoliazioni che la città passivamente subisce. E sia chiara un’altra cosa, che cioè nemmeno la cosiddetta società civile, ammesso che ne esista una anche a Lamezia, è esente da colpe. Basta vedere come si ottiene il consenso a Lamezia, come si vota cioè. E non mi venite a dire che sono determinanti i voti influenzati dalla locale criminalità (che pure sono importanti e del resto riconoscibili) in quanto sono concentrati nel più popoloso quartiere lametino, e non solo. Ho visto eleggere a Lamezia con il pieno dei voti signore di tutto rispetto ma completamente digiune di politica, per di più alla loro prima uscita pubblica, senza avere mai avuto il pur minimo contatto con la gente né mai essersi interessata del loro interesse. Chi le ha votate? Perché? Per cosa? Per quale scopo? Chi, se non tutti noi, persone che niente hanno da spartire con la criminalità e per avere cosa in cambio? Certo non è stato un voto di stima politica o ideologica, ma un voto dato in cambio di un qualcosa a venire. Se ci fate caso, tutti questi nuovi eletti hanno poi fatto il salto della quaglia, evidentemente cercando come monetizzare il consenso ricevuto, per il quale ovviamente si è sborsato cifre così elevate che non possono spiegarsi con una semplice elezione a un comune come Lamezia, se mi consentite, dalle dimensioni leggermente più ridotte rispetto a Roma o a Milano, dove investire una certa cifra per la propria elezione vale la pena: sempre che uno faccia politica con l’intenzione di guadagnarci qualcosa. E, allora, signori miei, ci possiamo poi lamentare se la città lametina non viene tenuta in nessuna considerazione? Prendetevi tutto, prendetelo subito e facciamola finita: voglio veder se la popolazione di Lamezia comincerà a ragionare in modo diverso. Nn parlatemi di campanilismo, su questa strada non seguirò nessuno, fosse pure il mio migliore amico!

© RIPRODUZIONE RISERVATA