Lamezia, il 17 giugno Capusutta in scena con “Le Nuvole” di Aristofane

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Lamezia Terme – A cinque anni dalla prima volta che hanno calcato le tavole di un palcoscenico, i ragazzi di “Capusutta” tornano con un altro spettacolo teatrale. Venerdì 17 giugno alle 21, infatti, al Teatro “Franco Costabile”, già Politeama, porteranno in scena “Le Nuvole” di Aristofane, terzo capitolo di una trilogia cominciata con “Donne al Parlamento” nel 2011 e “Uccelli” nel 2012.

Dopo un periodo di stop ufficiale, durante il quale i ragazzi comunque hanno messo in piedi un laboratorio autogestito, Capusutta arriva al suo terzo movimento, grazie al bando “MigrArti” del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, aggiudicato al Teatro delle Albe/Ravenna Teatro. A curare la messa in scena e a seguire i ragazzi nel loro percorso, le guide di Punta Corsara, Christian Giroso e Gianni Vastarella, che oggi, durante la conferenza stampa, hanno presentato lo spettacolo che andrà in scena venerdì. “Abbiamo lavorato sui testi classici, e in particolare sulla riscrittura delle commedie aristofanesche, e abbiamo fatto dialogare così i ragazzi lametini con l’irriverente visione critica greca. Si continua il discorso intrapreso anni fa sulla società e sulla visione critica e comica che, allo stesso tempo, Aristofane fa su di essa”. Così le guide di Capusutta hanno spiegato quale fosse il loro intento. Christian Giroso e Gianni Vastarella hanno auspicato anche per i giovani lametini che Capusutta riesca a dare il là per la creazione di una vera e propria compagnia teatrale, ricordando anche la loro esperienza, nata da un progetto simile, e che ha fatto sì che ora, la passione per il teatro diventasse la loro professione.

Capusutta, che vede la collaborazione con l’Associazione La Strada, Mago Merlino, la Cooperativa Sociale Il Delta, la Comunità di accoglienza per minori immigrati “Luna Rossa” e l’Amministrazione Comunale, lavora con ragazzi di ogni estrazione sociale, ragazzini rom e giovanissimi immigrati. Nasce, infatti, proprio con l’intento di creare integrazione, abbattere le differenze e creare coesione, attraverso quella fantastica arte che è il teatro. Si è creato così un gruppo di circa 30 persone tra bambini e ragazzi dai 5 ai 25 anni, che, reinterpretando uno dei grandi classici della commedia greca, si sono potuti confrontare e hanno potuto condividere un momento di scambio reciproco.

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“Questo è l’esempio delle buone pratiche nella nostra Lamezia, la vera rete tra Comune e Associazioni per andare oltre le differenze. Questi ragazzi sono stati il vero stimolo a ripartire”. Così ha commentato Angela Muraca dell’associazione La Strada, e dello stesso avviso è stata Francesca Fiorentino di Mago Merlino, che ha collaborato per la prima volta con il laboratorio teatrale Capusutta: “La mission è costruire coesione sociale e abbattere le barriere. Ed è per questo che il percorso intrapreso deve continuare”. “Così si fa integrazione, altrimenti rimane solo una parola sulla carta”, ha commentato poi il sindaco Paolo Mascaro, che ha ringraziato le associazioni “che sopperiscono – ha affermato - dove l’Amministrazione Comunale, per le difficoltà economiche non può arrivare”.

Il progetto nasce dall’esperienza della non-scuola e si articola in quattro laboratori e spettacoli in zone geograficamente lontane d’Italia, “quattro periferie reali e metaforiche – hanno spiegato in conferenza stampa - dove il teatro fa da trait d’union nel favorire incontro tra luoghi, esperienze, lingue e culture diverse: Lido Adriano al Cisim, Milano all’interno del festival Da vicino nessuno è normale organizzato da Olinda Onlus, a Roma dall’Angelo Mai Altrove e a Lamezia, con Capusutta a cura della compagnia Punta Corsara”.

Per raccontare questo percorso fatto di arte, teatro, integrazione, cooperazione e coesione sociale, sarà pubblicato, probabilmente a settembre, un diario/quaderno, “4 – racconti migranti per quattro luoghi della non-scuola”, a cura di Cristiano Sormani Valli che ha parlato dei quattro progetti “collegati dal fortissimo senso di integrazione” come della “massima espressione della polis”, nel suo senso più vero.

Commossi ma sempre con un sorriso, lo spettacolo e il terzo movimento di Capusutta sono stati dedicati a Rosy De Sensi, recentemente scomparsa, operatrice dell’Associazione La Strada, vera anima del progetto, che per anni ha accompagnato i ragazzi nel loro percorso. 

Claudia Strangis

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