Martirano Lombardo - Fortemente tecnico ed originale, Stef Burns è un chitarrista di fama internazionale che conta numerose collaborazioni con artisti altrettanto importanti come Steve Vai, Joe Satriani ed Alice Cooper. Quest’ ultimo, in particolare, gli ha permesso di girare l’ America e di essere notato da Vasco Rossi che, dopo aver ascoltato il brano “Hey Stoopid”, lo ha immediatamente contattato. Stef Burns, dunque, si è unito alla band di Vasco nel 1995, arrivando a toccare anche il cuore di noi italiani, con l’ energia e l’ impatto del suo rock distintivo. Stef Burns ha, inoltre, alle spalle una promettente carriera solista e la sua band dal nome “Stef Burns League”, ha suonato a Martirano Lombardo per l’ottava edizione dell’ evento musicale “Rock on”. In questa occasione, lo abbiamo incontrato per un’ intervista.
Com’è nata la tua passione per la musica?
"E’ nata grazie a mio padre e mia madre che erano appassionati di musica. Lui suonava la chitarra e lei il pianoforte. Erano molto amanti del Jazz, di Vasco e della musica Rock in genere. Per casa si sentivano sempre i Beatles e Bob Dylan".
Vanti collaborazioni con artisti internazionali del calibro di Alice Cooper, tra i tanti. Tra queste collaborazioni, ce n’è una a cui sei legato in maniera particolare? Una che pensi abbia inciso maggiormente nella tua crescita come artista?
"Non ce n’è una in particolare. Da ognuna ho imparato qualcosa".
Negli anni hai anche costruito una solida carriera solista. A partire dal 1998, hai pubblicato diversi album e di recente si è sentito spesso parlare di un tuo nuovo lavoro “Roots & Wings”. Cosa puoi dirci a riguardo?
"Roots significa Radici e Wings significa Ali. Stiamo ancora lavorando a quest’ album. Uscirà entro l’ anno".
Ho una curiosità: sei un chitarrista formidabile e un artista poliedrico. Nel 2008 è uscito “World, Universe, Infinity” e, a dimostrazione di ciò, in quest’ album, ti sei persino calato nelle vesti di cantante. Come ti vedi in questo ruolo?
"Mi era già capitato di scrivere pezzi e cantare, ma mai su un disco. Mi è piaciuto molto. Mi ha permesso di esprimermi in maniera diversa. E’ stata un’ esperienza davvero bellissima e la preparazione del nuovo album si sta dimostrando ancora più bella perché è quasi tutto cantato. I pezzi li ho scritti tutti io, a parte un pezzo per il quale sono stato aiutato da mia moglie e da un amico di San Francisco".
Gli artisti spesso considerano i propri lavori quasi come se fossero dei figli. Dunque, che emozione provi all’ idea di suonare questa sera la tua musica e, dunque, una tua creazione, proprio insieme a tuo figlio Taylor?
"Bello! E’ come un sogno! Sono molto orgoglioso di lui e sono un suo fan!"
Abbiamo parlato delle tue collaborazioni e abbiamo parlato della tua carriera solista. Dunque, per finire non resta che aprire un terzo capitolo: suoni da tantissimi anni con Vasco Rossi, uno dei più grandi artisti del panorama musicale italiano. Com’è il tuo rapporto con la musica di Vasco? La reputi stimolante? Che sensazioni provi quando suoni con lui?
"E’ un altro sogno, un emozione che provo e che sento diventare ogni volta sempre più forte. Lui ha questa energia particolare che noi musicisti percepiamo, condividendo il palco con lui. Poi ci sono i suoi fans che sono unici, sono di un’ altra categoria. La forza di Vasco si riflette in loro e, dunque, cantano, urlano e piangono. E’ bellissimo!"
Ultima domanda: cosa consigli ai giovani musicisti che, come te, vogliono un giorno poter vivere di musica?
"Ovviamente devono imparare a suonare bene il loro strumento e devono trovare il loro suono, devono distinguersi, essere creativi e, dunque, avere una propria personalità. Il mito “sesso, droga e rock’n roll” non esiste. Piuttosto, esiste e deve esistere solo il sesso e il rock’n roll perché la droga è una vecchia bugia e fa male".
Simona Barba Castagnaro
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