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Succede spesso e non volentieri. Con e senza motivo. Perché alcuni fratelli smettono completamente di parlarsi da adulti? Da bambina molti dei miei zii non avevano rapporti con i fratelli da anni e mi sembrava molto strano. Poi, molti amici hanno vissuto la stessa conflittualità in casa e queste rotture iniziarono a sembrare delle situazioni normali. Poi è diventato nel corso degli anni all’ordine del giorno in diverse realtà familiari. Si sa quando i casi proliferano sembra essere tutto più normale. In qualsiasi situazione. Tra le circostanze che vedono la rottura dei rapporti c’è l’interesse economico. Naturalmente non si sta affrontando il caso delle classiche litigate per avere il comando del telecomando ma i casi quando si tagliano i ponti, quando si superano i limiti per aver sopportato troppi dissapori (da anni). La realtà è che dietro i silenzi dei litigi tra fratelli c’è sempre una situazione più complessa di quella che può sembrare in superficie. Anche perché le radici del conflitto affondano nell’infanzia, in quanto le dinamiche nel tempo sedimentano per poi esplodere in modo inaspettato.
Anche perché quando due fratelli si cancellano dalle rispettive vite, la rottura è quasi sempre il risultato di una lunga storia relazionale e tra i principali motivi c’è (a volte) la rivalità percepita per conquistare l’affetto dei genitori. In secondo luogo le etichette che diventano le prigioni emotive che assegnano i rigidi ruoli nella famiglia. Per esempio, il bravo, il ribelle, la pecora nera. Questi appellativi che vengono ripetute negli anni diventando profezie che si avverano e creano dinamiche tossiche che si riportano fino a quando non si diventa adulti. Inoltre i conflitti irrisolti emergono da adulti con la riattivazione delle ferite familiari. In quanto i fratelli insorgono nei dissapori perchè sono la prosecuzione di vecchie ferite mai guarite. I trigger più comuni sono la gestione dei genitori anziani e l’eredità. Anche perché nella fine dei rapporti, accade che uno dei due provi un senso di sollievo. Questi rapporti vengono considerati un microcosmo della complessità delle relazioni umane. Se funzionano, sono una fonte di supporto mentre quando finiscono lasciano cicatrici che influenzano il modo di relazionarci con gli altri. Anche perché dietro ogni silenzio tra loro esiste sempre una storia di sofferenza. Che merita comprensione. E non un giudizio.